Perché non si possono comprare rottami ferrosi dai privati?

Le ragioni per cui non si può più comprare rottami ferrosi dai privati risiedono nella Green Economy. La Green economy è una rivoluzione nel settore dello smaltimento dei rifiuti che ci ha portato a vedere i prodotti come risorse. Questa iniziativa è stata possibile grazie alla Legge 221/2015, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio 2016 n. 13.

L’Art.30 della Legge 221/2015 si occupa specificamente di normare il trattamento e la raccolta di tutti i materiali ferrosi tra cui il ferro vecchio. L’obiettivo principale è quello di ridurre al minimo l’impatto ambientale dato dalla produzione e dall’utilizzo dei rottami ferrosi, soprattutto quelli prodotti da privati.

Il ferro vecchio oggi ha un gran valore economico, perché può essere riciclato e ricomposto in nuovi materiali. Se siete proprietari di rottami ferrosi avete la possibilità di vendere questo materiale e guadagnare un po’ di denaro extra. Potete vendere il vostro ferro vecchio presso centri di raccolta specializzati nella zona oppure potete contattare direttamente le industrie che si occupano del riuso e riciclo dei metalli.

L’approvazione Della Legge Sulla Green Economy

Nel 2016, l’Italia ha approvato una legge intitolata “Legge sulla Green Economy”. Questa legge è entrata in vigore dal 18 gennaio 2016. Ha lo scopo di promuovere una produzione e un consumo sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’economia verde.

L’articolo 30 della legge, in particolare, si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti di rame e di metalli ferrosi e non ferrosi. La legge impone ai privati di non vendere queste risorse a terzi per ricavarne un profitto. Piuttosto, secondo la legge, i privati devono avvalersi del servizio offerto dai Comuni o da enti autorizzati.

Questa misura ha l’obiettivo di creare un meccanismo trasparente ed efficace per ridurre la quantità di rifiuti creati dalla produzione industriale e impedire che vengano smaltiti illegalmente nell’ambiente.

L’Art. 30 Della Legge 221/2015: Raccolta E Trattamento Dei Rifiuti Di Rame E Metalli

L’Articolo 30 della Legge 221/2015, dispone che la raccolta e il trattamento dei rifiuti in metallo ferroso e non ferroso devono essere effettuati nel rispetto delle norme ambientali vigenti. Per assicurare che i veicoli e le apparecchiature smaltite contengano solo materiale riciclabile, i prodotti inutilizzabili devono essere dapprima trattati adeguatamente per ridurne fino al massimo la quantità da smaltire in discarica.

Questa legge è stata resa necessaria per evitare che venga smaltito materiale di scarto e di scarsa qualità; infatti, i rifiuti metallici sono soggetti a variazioni di prezzo e devono essere acquistati dagli impianti di riciclaggio a prezzi adeguati. Ciò significa che se si desidera ricavare un profitto dal proprio metallo vecchio, è necessario seguire le norme ambientali ed eventualmente consegnare il materiale in impianti di riciclaggio autorizzati.

Il Valore Del Ferro Vecchio Nel Mercato

Negli ultimi anni, il valore del ferro vecchio e dei rottami ferrosi è cresciuto notevolmente a causa della sempre più grande domanda di metallo riciclato da parte dell’industria. I prezzi possono variare in base alla qualità e alle quantità di metallo che si decide di vendere. I prezzi vanno da un minimo di € 0,06 al kg fino a un massimo di € 1,35 al kg per i materiali più ricercati come l’acciaio inox o l’alluminio. Inoltre, il prezzo può variare anche in base alle zone geografiche in cui si deciderà di vendere il proprio ferro vecchio. Ad esempio, alcune zone hanno maggiori difficoltà nel reperire materie prime come il ferro vecchio. Di conseguenza, i prezzi sono più alti rispetto ad altre zone in cui la disponibilità è maggiore.

I Canali Per La Vendita Del Ferro Vecchio

Quando si tratta di vendere il ferro vecchio, la scelta più ovvia è quella di rivolgersi a delle aziende specializzate. I privati non possono più commercializzare prodotti di questo tipo, ma le aziende potranno farlo senza problemi.

Esistono anche molti canali che consentono la vendita e l’acquisto di rottami ferrosi presso chi li produce o raccoglie. Una volta venivano utilizzati i contanti per procedere all’acquisto, ma ora si può utilizzare anche un metodo più veloce e pratico, come l’uso della carta.

Le aziende specializzate in rottami ferrosi – come Ecoschino Srl – si occupano ricezione del materiale, del trasporto e della conservazione nel proprio magazzino ed effettuano anche un accurato processo di controllo per valutare la qualità del ferro da comprare e da vendere.

Divieto Di Comprare Rottami Ferrosi Dai Privati

La legge sulla Green economy, ovvero la Legge 221/2015 pubblicato in G.U del 18 gennaio 2016 n. 13, ha introdotto nuove disposizioni in tema di raccolta e trattamento dei rifiuti di metalli ferrosi e non ferrosi.

L’Art.30 della Legge 221/2015 vieta la vendita o acquisto di rottami di ferro da parte dei privati, ma prevede che ciò sia possibile solo tramite intermediari autorizzati che effettuino le operazioni in maniera trasparente. In pratica il legislatore ha introdotto il divieto per i privati di comprare rottami ferrosi, al fine di evitare traffico illegale di tali materiali da parte di pregiudicati o malfattori.

Oggigiorno il costo del ferro vecchio è determinato dal suo grado e dalla quantità posseduta: più alto è il grado più è alto il prezzo al kg mentre si può arrivare anche a 500 euro per tonnellata se si possiedono grandi quantità di materiale.

Per vendere i propri rottami è necessario contattare un riciclatore autorizzato come Ecoschino Srl che metterà a disposizione un listino delle quotazioni aggiornate, cui farà riferimento per acquistare i rottami.

Comprare rottami ferrosi: cosa prevede la nuova Normativa

Con la pubblicazione della Legge 221/2015, nota come “Green Economy”, nel Gazzettino Ufficiale n. 13 del 18 gennaio 2016, è entrata in vigore una normativa che obbliga i privati all’avvio della raccolta dei rifiuti ferrosi. In particolare l’articolo 30 della citata legge introduce delle misure volte a trattare e disporre nella corretta maniera i rifiuti ferrosi e non ferrosi, al fine di evitare le conseguenze negative sull’ambiente.

Tale normativa prevede che sia vietato per i privati acquistare o comunque gestire in prima persona ingenere di rottame, siano essi di origine ferrosa o non. Di conseguenza questo comporterebbe anche la vendita diretta da parte di privati a terzi, senza possibilità alcuna di introitare guadagni personali.

Oggi il prezzo del ferro vecchio può variare tra 25 e 70 euro al quintale a seconda della varietà presente nello stesso: trattasi ad esempio del treno, lamiere zincate, macchine agricole, ecc. I metalli più costosi sono, invece, quelli pregiati come l’acciaio inox.

In conclusione, la Legge 221/2015 sulla Green Economy è fondamentale per la raccolta e il trattamento dei rifiuti di rame e di metalli ferrosi e non ferrosi. Il prezzo del ferro vecchio continua ad oscillare, ma è possibile vendere i rottami ferrosi ai centri di raccolta o nei centri di smaltimento autorizzati. Il consiglio principale è di non comprare o vendere rottami ferrosi dai privati perché non c’è alcuna garanzia che il processo sia legale. Per l’acquisto o la vendita di materiali ferrosi, rivolgersi a esperti del settore come Ecoschino srl, ti permetterà di ricevere pagamenti veloci e di avere una valutazione accurata dei metalli venduti.

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